46 anni fa la mafia uccideva Peppino Impastato

.A soli trent’anni, nella notte tra l’8 e il 9 maggio di quell’anno, Giuseppe Impastato viene assassinato: il suo corpo viene trasportato dal casolare di campagna alla linea della ferrovia di Cinisi, che congiunge Palermo a Trapani e poi martoriato con una carica di tritolo. Viene inscenato un attentato, hanno tentato di far apparire Peppino Impastato come un attentatore morto nel maneggiare maldestramente l’esplosivo . Benché la morte di Giuseppe a livello nazionale passi quasi inosservata a causa della concomitanza con il ritrovamento del corpo senza vita di Aldo Moro a Roma, successivamente l’impegno di sua madre Felicia e di suo fratello Giovanni farà sì che l’inchiesta sul suo decesso (inizialmente archiviato con una certa fretta come suicidio) venga riaperta: nel 1984 l’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo riconoscerà l’origine mafiosa dell’omicidio.

Oggi ricorre il 46° anniversario dell’omicidio mafioso di Peppino Impastato. Alle ore 16 si terrà il corteo che partirà da Radio Aut, a Terrasini, per raggiungere Casa Memoria, a Cinisi, dove si terrà il comizio conclusivo al quale interverrà tra gli altri anche Luigi Giove, segretario con delega all’organizzazione della Cgil nazionale

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