Gibellina, al via la 43esima edizione Festival delle Orestiadi.

Al via questo week end, venerdì 5 e sabato 6 luglio, la 43esima edizione Festival delle Orestiadi – realizzato dalla Fondazione Orestiadi con il sostegno istituzionale dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, e il progetto speciale al Cretto di Burri grazie all’Assessorato ai Beni Culturali e dell’identità siciliana della Regione Sicilia – che si terrà a Gibellina tra il Baglio di Stefano e il Cretto di Burri fino al 10 agosto.

“A Gibellina, nel segno di un Festival immaginato per salvare un territorio grazie all’arte, ripartiamo proprio dalla forza delle parole e da autori che hanno dato alle parole peso, valore sociale, a volte maieutico, rivoluzionario, parole che hanno fatto spesso da guida a generazioni, autori e poeti che hanno segnato la storia del nostro paese, a diverso titolo. Partiamo, non a caso, da Giorgio Gaber ed Ennio Flaiano autori indimenticati che attraverso l’arguzia e l’ironia delle loro parole hanno raccontato l’Italia”. Alfio Scuderi

Le parole di Giorgio Gaber terranno a battesimo questa 43° edizione del Festival (venerdì 5 luglio alle 21), autore cha ha tracciato, con Sandro Luporini, un percorso del tutto originale intorno alle parole ed alla loro forza che, intrecciate con la musica, hanno creato un genere unico come il suo teatro canzone. Parole che saranno portate in scena da Salvo FicarraMarcello Mordino e Massimiliano Geraci in “Anche per oggi non si vola”, un omaggio inedito a Giorgio Gaber, immaginato per le Orestiadi, con alcuni dei suoi successi scelti reinterpretati per l’occasione e eseguite dal vivo da Riccardo Serradifalco, Dario Sulis, Diego Spitaleri, Tommaso Chirco, evento in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber di Milano.

Questa serata omaggio nasce dal bisogno di ricordare, celebrare, raccontare oggi un grandissimo artista come Giorgio Gaber, in un momento di grande confusione sociale e di crisi civico-culturale, in cui mancano sempre più i punti di riferimento, spunti di riflessione, in cui spesso mancano le parole o avvolte risultano inutili. Gaber ci ha lasciato un grande patrimonio: le sue riflessioni musicali e teatrali, sempre acute e taglienti, la sua visione della politica, dell’Italia, della gente, del mondo, parole che risuonano oggi in scena sempre molto attuali.

Uno spettacolo che scorre tra letture, ricordi, monologhi e tante canzoni, un momento per continuare a sorridere e pensare, come Gaber ci ha sempre insegnato fare con il suo teatro musicale. Per questo si è scelto, attraverso la guida delle dalla forza delle parole che risuonano oggi più attuali, alcuni dei suoi testi per noi maggiormente necessari da “Sogno in due tempi” a “Mi fa male il mondo”, da “Secondo me gli Italiani” a “l’America”, a “Gli inutili”, per chiudere con “La democrazia”, monologo che sarà affidato alla voce di Salvo Ficarra insieme a “La sedia da spostare”: …io mi ricordo che qualche tempo fa, si parlava, si parlava si parlava coi comp… con gli amici, si parlava nelle case, ma anche fuori, nelle piazze, si discuteva, si discuteva di tutto, il mondo, la politica la vita, i fatti personali, insomma si parlava. Anche troppo. Poi di colpo, niente…”. Giorgio Gaber

Il weekend di apertura (sabato 6 luglio alle 21) proseguirà con le parole di Ennio Flaino, lette da Fabrizio Bentivoglio e musicate dal vivo da Ferruccio Spinetti in “Lettura Clandestina”, un sentito, poetico omaggio che Bentivoglio porta in giro per l’Italia con grande successo.

Un omaggio a Ennio Flaiano per il cinquantenario della sua scomparsa, nel 1972.  “Lettura Clandestina” è ricavato dal libro antologia postumo “La solitudine del satiro”. Ennio Flaiano è stato protagonista di primissimo piano della vita intellettuale italiana, soprattutto in quel periodo fecondo che dalla fine della guerra attraversa il boom economico e porta fino alla fine degli anni Sessanta. I suoi motti, che ancora oggi punteggiano i social network come gli articoli di giornale, hanno decostruito meticolosamente la società italiana di quel periodo, per raffigurarne con intento satirico i (molti) vizi e le (poche) virtù. “Lettura clandestina” restituisce alcuni tra gli innumerevoli articoli che Flaiano scrisse per giornali e riviste, selezionati e letti da Fabrizio Bentivoglio con il contrappunto del contrabbasso di Ferruccio Spinetti per raccontarne la figura, e tramandare fino al presente la figura di un uomo che, come pochi altri, ha saputo raccontare l’Italia per ciò che, incredibilmente, ancora oggi è.

In apertura, sabato 6 luglio alle 19.30, andrà in scena una riflessione poetica, per ricordare Ludovico Corrao, che attraverso le poesie scelte da Francesca Corrao e lette da Enrico Stassi e Mara Teresa Coraci, racconti il Mediterraneo in un momento storico così delicato e difficile.

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