“Pagghiara”, “quadara” e soprattutto fave prelibate: sarà la tradizionale Festa della Fava, giunta all’edizione numero 27, ad aprire il cartellone dell’Estate Campofioritana 2024. L’appuntamento è per le ore 21 del 3 agosto, primo sabato del mese: data cruciale, che suggella la chiusura dell’anno agrario, fissata il 31 luglio nella plurisecolare tradizione contadina, che dal 1996 a Campofiorito, in provincia di Palermo, diventa momento di condivisione comunitaria e di richiamo di turisti ed estimatori dei sapori e dei metodi della tradizione.
Lungo via Giacomo Matteotti, presso installazioni appositamente allestite, che richiamano alla memoria gli antichi “pagghiara” – abitazioni agricole costruite con canne, legna e paglia – verranno cotte le fave secche nelle caratteristiche pentole chiamate “quadara”. A fine cottura i legumi verranno distribuiti, accompagnati dall’“ammogghiu”, composto da olio, sale, aglio e pepe nero, e da vino locale. La degustazione sarà accompagnata dalle note e dai balli del gruppo folklorico Annacammuni picciotti, e al termine il gruppo musicale Liscio 2000 trascinerà il pubblico in una serata danzante.
Alla realizzazione delle postazioni di cottura, alla preparazione e alla distribuzione partecipano gruppi di un centinaio di volontari: “Giovani e meno giovani – osserva il sindaco di Campofiorito, Giuseppe Oddo – che incarnano l’integrazione intergenerazionale e di trasmissione del sapere e delle tradizioni locali”. “Un vero e proprio rito di passaggio – spiega l’assessore comunale alla Cultura e spettacolo, Mario Salvatore Milazzo, che promuove la manifestazione – di ringraziamento e nello stesso tempo di propiziazione. In questo periodo dell’anno, infatti, in ogni famiglia dopo il raccolto si pagavano i debiti accumulati durante l’inverno e si programmava l’arrivo dell’inverno successivo in base, anche, a quanto raccolto e rimasto dopo il saldo dei debiti”.